Campania Palasport chiusi, le società di basket a Napoli in crisi

18 ottobre 2016

E’ destinato a continuare l’incubo della pallacanestro napoletana per la situazione degli impianti sportivi, praticamente tutti chiusi per i motivi più disparati. Un movimento che è in ginocchio: gli oramai ruderi del palaArgento, il palaBarbuto, il palaVesuvio, e poi il Collana. Lo sport napoletano, la pallacanestro soprattutto, chiusi per inagibilità. Mai guaio giunse nel momento meno propizio perché le società napoletane in questi giorni stanno praticamente lottando da sole contro tutto e tutti. Il solo aiuto al basket napoletano è come sempre giunto dalla FIP romana con il settore agonistico guidato dal maestro Giovanni Del Franco, che ha disposto una serie di rinvii delle gare nazionali per evitare punti persi e penalizzazioni. Mentre le società di altri sport come la FIPAVe La FIN hanno avuto man forte dai loro comitati regionali, i club di pallacanestro napoletani hanno dovuto arrangiarsi da soli, perché il presidente Manfredo Fucile in questi giorni è assente da Napoli, impegnato nel suo giro a caccia di voti per la sua rielezione. I giorni che vive la pallacanestro sono difficili anche dietro alle scrivanie. La chiusura degli impianti può essere la mazzata definitiva per un movimento lacerato da tensioni e scontri anche poco onorevoli. Come ogni campagna elettorale, anche quella per la elezione del nuovo presidente campano sta riservando colpi di scena e scintille. Non stupiscono le accuse tutte da dimostrare per la verità sull’uso dei fondi del Comitato regionale, ma soprattutto la FIP romana e persino il CONI hanno reagito con durezza alla voce circolata tra Napoli e Salerno, di un sostegno aperto all’uscente Fucile. E’ vero anzi il contrario, perché la cordata che fa capo all’ex cestista napoletano di Barra è inserita nel giro nazionale che si oppone a Gianni Petrucci.
Petrucci destinato comunque a rimanere il capo incontrastato della FIP italiana rivuole nella sua squadra di governo Giovanni Del Franco, aperto sostenitore in Campania di Renzo Lillo, candidato alternativo a Fucile. Altra prova di dove Roma sia schierata è il sostegno alla candidatura Del Franco-Lillo di tutti i club storici napoletani e campani, dalle squadre napoletane operanti nei campionati nazionali alla Juve Caserta, alla ScandoneAvellino.
Per i grandi club ma per certi versi soprattutto per i più piccoli, il sostegno a Lillo è un’ assicurazione sul futuro, perchè Giovanni Del Franco ha ribadito con insolita durezza la sua posizione: la mia ricandidatura al consiglio federale e quindi la possibilità che la Campania continui a essere presente nella sede della FIP romana, passa attraverso la elezione di Renzo Lillo e la sconfitta di chi apertamente o di nascosto attacca Gianni Petrucci. Ecco spiegato il movimento sotterraneo di voti: fatti due conti, tante società che avevano promesso, impegnandosi anche per iscritto, sostengo all’uscente Fucile, spinto ingenuamente avanti dal suo spirito battagliero di giocatore e da qualche ipocrisia di troppo nel suo gruppo di presunti sostenitori, hanno deciso di cambiare opinione e di aggregarsi alla maggioranza del movimento cestistico campano.

Alfonso Merola