Menetti: «E’ una delle nostre gare. Ci vogliono coraggio, consapevolezza ed energia»

17 dicembre 2016 AUTORE: ANDRE#9
Menetti: «E’ una delle nostre gare. Ci vogliono coraggio, consapevolezza ed energia»

La squadra biancorossa prepara la sfida contro Torino di lunedì. Max Menetti presenta la partita e analizza il momento reggiano

Ranghi ridotti, ridottissimi, per la Pallacanestro Reggiana che si prepara alla sfida di Torino di lunedì sera. Con Gentile out per due mesi e oltre, Strautins agli Europei U18 così come Lever, coach Menetti lavora con gli effettivi che gli restano e presenta la sfida contro l’Auxilium. «Avete visto che squadra si sta allenando – commenta Menetti -: è carica, si allena bene, ma sono settimane infinite per quello che ci accade. Abbiamo bisogno di fare una delle nostre partite, non nascondo che durante le gare non siamo riusciti a farlo. Giochiamo contro una squadra forte che sta provando a spiccare il volo. Non interessa chi ci sia o meno, perché vogliamo davvero fare una nostra partita ed esprime quel che facciamo di buono durante la settimana. Stiamo bene, altri problemi non li abbiamo, anche se oggi si è fermato Riky per un dolore al tendine-rotuleo ed ha preferito fermarsi, ma niente di grave».

Passando ad analizzare l’avversaria, Menetti commenta: «Torino è squadra atletica, che già ci aveva fatto una buona impressione in estate. Ha talento balistico, pertanto dobbiamo portarli fuori ritmo e cercare di rimanere nel nostro, giocando a viso aperto. Alcuni loro giocatori fanno dell’energia e del talento la loro arma in più. Washington e White, con Poeta che è un perno, possono fare grandi gare così come Alibegovic. E’ la partita giusta per noi per riprendere la corsa. Ci vuole coraggio, consapevolezza ed energia. Contro Varese è stata una partita molto negativa ma stiamo riprendendo la nostra verve. A Masnago è stata una partita strana – conclude il coach reggiano -, perché abbiamo preso dei buoni tiri ma non li abbiamo segnati, forse per ritmo mentale con cui li abbiamo costruiti. Ecco perché abbiamo lavorato anche per alternare attacchi uomo-zona»

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