Marco De Benedetto, professione Team Manager

15 dicembre 2016 AUTORE: ANDRE#9
Marco De Benedetto, professione Team Manager

Quella del Team Manager è una delle figure più versatili del mondo della pallacanestro. Nella Fiat Torino è ricoperta da Marco De Benedetto, che così ne delinea i tratti: “Sono ormai diversi i miei anni di esperienza nel basket professionistico e tra le varie mansioni svolte c’è anche stata quella di assistente allenatore in serie A2. Era però più confacente al mio profilo un impegno più vicino ai giocatori dal punto di vista anche psicologico. Se a questo abbiniamo l’altro mio ruolo, ovvero quello legato allo scouting, ecco che il quadro personale si completa. Nel mio caso il Team Manager deve facilitare l’inserimento del giocatore nell’ambiente e nell’affrontare il campo. Sono i dettagli che fanno la differenza e in certe situazioni occorre capire quando il giocatore ha bisogno che tu gli parli. Per questo, nel mio ruolo, devo essere in sintonia con tutti”.
Come si diventa Team Manager?: “Non penso esista una scuola. Si entra nel basket professionistico e si capisce piano piano quale può diventare il proprio ruolo, come capitato a me. In primo piano deve sempre esserci la massima disponibilità, diciamo un h24. Bisogna anche essere “problem solver”, cioè arrivare alla soluzione il più velocemente possibile delle problematiche che vengono a manifestarsi e, per questo, evitare il panico”. Un lavoro nel quale avere tanti contatti e curarli nel modo giusto è fondamentale: “Assolutamente – prosegue De Benedetto – sono la base del quotidiano e permettono di interfacciarsi con tutti, all’interno e all’esterno”.
Al secondo anno di esperienza in questa figura, Marco De Benedetto ha fatto tesoro della scorsa stagione: “Basilare per crescere, avendo affrontato molte situazioni delicate. Così come determinanti sono i rapporti con il General Manager Renato Nicolai e il Responsabile dell’Area Tecnica Marco Atripaldi. Dal primo traggo insegnamenti costanti circa l’organizzazione, mettendo al servizio del sistema la personale iperattività; dal secondo l’abilità nel gestire il gruppo dei giocatori, derivante dalla sua esperienza nel ruolo e dall’innata propensione a svolgerlo. Io faccio da collante tra le diverse aree, quindi tra lo Staff tecnico e i giocatori, la Dirigenza e gli stessi protagonisti di campo”.
Quale la maggior soddisfazione per Marco De Benedetto Team Manager?: “Vedere che ciò che hai pensato in estate nelle fasi precedenti all’ingaggio di un giocatore diventa realtà. Ovvero il suo inserimento nel contesto e la resa sul campo, tradotta in risultati. Sentire che il progetto si sta compiendo è molto gratificante. Così come vedere che i giocatori italiani si adoperano per facilitare l’integrazione in squadra e anche fuori dal campo di chi arriva da lontano. In questa stagione direi che tutto ciò sta accadendo, senza distinguo di sorta”.
Nella scorsa estate Marco De Benedetto aveva seguito le Summer League per due settimane e lo scorso inverno lo showcase della D-League, esperienza che ripeterà anche nel prossimo gennaio: “Avventure fortificanti dal punto di vista professionale e arricchenti anche per la Società in cui lavori”. Tra gli obiettivi di carriera del Team Manager piemontese spicca proprio la cura sempre più certosina dei momenti legati allo scouting.

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