Sonia Cirronis...la Virtus nel cuore

1 dicembre 2021
Sonia Cirronis...la Virtus nel cuore

Nasce a San Gavino Monreale, stessa città natale del coach Beppe Caboni. I primi palleggi, i primi canestri, ma soprattutto i primi rimbalzi, Sonia Cirronis, li conquista con la maglia della Vitalis San Gavino . Rimane legata alla società del Medio Campidano fino al 6 settembre del 1999 quando viene presa dalla Virtus Cagliari. Con la società dei dirigenti Carlo Caschili e Mario Restivo rimane fino al 2007 quando si trasferisce alla corte di Ermanno Iaci indossando la maglia dell’Astro. Con la formazione del Cep trascorre quattro stagioni. Ad agosto 2011 nuovo tesseramento, stavolta la destinazione è il San Salvatore Selargius. Un solo anno per Sonia Cirronis con la maglia giallo nera. Perché a settembre del 2012 le si riaprono le porte dell’Astro. In via Talete ci rimane fino al 2018, quando ritorna alla Virtus per chiudere la carrriera. Ora il suo futuro è proprio con la società di via Pessagno. Fa la massaggiatrice, iniziata dal compianto Gianni Giordano, ma per lei la Virtus è tutto. In sede trascorre più ore che a casa. Disponibile con tutti, segue le ragazze, sempre con il sorriso sulle labbra. Lo stesso modo di approcciarsi che aveva Carlo Caschili (scomparso nel 2004) presidente della Virtus che la volle fortemente in società e al quale Sonia era molto legata. Ha giocato e tanto, ma poi è arrivato il momento di dire basta e, come fanno i campioni, appendere le scarpette al chiodo. Ma quel mondo della palla a spicchi Sonia Cirronis non lo ha mai voluto abbandonare. E’ rimasta in campo, è rimasta alla Virtus. E pur collaborando con la prima squadra, ma non solo, è riuscita anche a trovare il tempo per lavorare su di un grande progetto: quello della Club House virtussina che pian pianino comincia a prendere forma all’interno degli impianti di via Pessagno, grazie al suo impegno e alla sua determinazione: quelli che ha sempre “gettato” sul parquet, senza mai tirarsi indietro.

Sonia, hai lasciato il basket, quello fatto di rimbalzi, canestri e tanto sudore da alcuni anni, ma la voglia di giocare è rimasta?
“Vuoi sapere la verità? Non mi manca assolutamente. Dopo l’ultimo anno giocato, dove penso di aver dato tutta me stessa a livello fisico e soprattutto mentale, ho deciso che oramai era arrivato il momento di appendere le scarpe al chiodo. Mi sentivo appagata; oramai avevo dato tutto a questo meraviglioso sport, che è stato l’amore della mia vita. Poi la promozione in A2 è stata la ciliegina sulla torta. Solo a quel punto ho detto che era arrivato il momenti di smettere”.

Dal campo alla panchina, perché questa scelta?
“Ho deciso di rimanere in questo mondo perché volevo che il basket continuasse a fare parte della mia vita, anche se indirettamente. Sono diventata così massaggiatrice: una passione che ho sempre avuto da anni”. *
E poi: perché Virtus?*
“Perché dal primo giorno in cui ho messo piede sui campi di via Pessagno, mi sono sentita a casa. Per me la Virtus è come una grande famiglia e ogni anno migliora sempre più”.

Hai lasciato la Vitalis San Gavino giovanissima, poi Virtus, Selargius e Astro. Quanto ti ha dato la pallacanestro?
“Mi ha dato tanto, ma penso anche di aver dato tanto a questa meravigliosa disciplina: nonostante infortuni, acciacchi e vecchiaia”.

Da San Gavino a Cagliari portata alla Virtus da Carlo Caschili. Cosa provasti quando ti si aprirono le porte della Virtus?
“Ero giovanissima quando mi contattarono per la prima volta. Non avevo ancora finito gli studi. Con la mia famiglia decisi di rimandare il mio trasferimento a Cagliari dopo il diploma. Già da allora la Virtus era tra le mie squadre preferite. Promisi a me stessa che, se un giorno avessi cambiato squadra avrei scelto proprio lei. Così è stato”.

Che ricordi hai di Carlo?
“Carlo? Lo adoravo. Per me lui era come un padre. Lo chiamavo per qualsiasi cosa. Miha sempre coccolato ed è sempre stato presente. Aveva sempre il sorriso sulle labbra e la battuta sempre pronta! Ho sofferto davvero tanto per la sua perdita”.

A quale, tra le tue ex compagne di squadra sei rimasta maggiormente legata?
“Diciamo che ne ho diverse. Ragazze che frequento e sento spesso: Selene Perseu, Michela Laccorte, Tatiana Martellini, Sabrina Pacilio… solo per fare alcuni nomi”.

E adesso sei la factotum della squadra. Massaggiatrice compresa
“A parte fare i massaggi, mi piace stare alla Virtus, mi piace l’atmosfera, l’aria che si respira, la gente che incontri. Come detto sono a casa”.

Hai avuto dalla tua parte anche un buon maestro nella figura del compianto Gianni Giordano?
“E’ stata la prima persona a cui ho rubato molti segreti del mestiere”

Che persona era?
“Una persona SPLENDIDA, non ci sono parole per descrivere la sua mancanza. Ci ha lasciato troppo presto. Gianni era… la Virtus. Quando parli della società la prima persona che ti viene in mente è proprio lui. Era l’amico, il papà e il nonno di tutti quanti. Sempre disponibile e pronto a strapparti un sorriso con la sua allegria e la sua marea di “cazzate”. Manca, manca ancora tanto”.

Chi è Sonia Cirronis?
“Sono quella che vedete. Una persona che cerca di affrontare tutto con il sorriso e con un “olio di gomito”. Sempre in cerca di nuove sfide e avventure per cercare di migliorarmi e realizzarmi sia da punto di vista professionale che come persona”.

Ti sei buttata a capofitto dentro questa società facendo anche cose importanti come quello di realizzare una sorta di club house all’aperto con tanto di prato verde e barbecue dietro la “mozzarella”. Oramai sei parte integrante della Virtus?
“E’ una cosa in cui ho creduto molto. Uno spazio abbandonato che da anni volevo far “nascere” per metterlo a disposizione di tutti. Ho dedicato a questo progetto giornate, settimane mesi interi e sudore, tanto sudore, perché volevo che venisse fuori esattamente come lo vedevo nei miei pensieri. C’è ancora qualche ritocchino da fare ma ci siamo quasi, la prospettiva futura è quella di poterlo utilizzare per la colonia estiva a cui stiamo lavorando”.

Ma questa squadra dove può andare?
“Speriamo innanzitutto di riprenderci la serie A2. Siamo già una buona squadra con un bel contorno di giovani molto valide. Bisogna, secondo me, aggiungere qualche piccolo aiutino per la “Fase Nazionale” e saremo perfette”.

I progetti di Sonia Cirronis?
“Per il momento non ho progetti. Tutto quello che vedevo nei miei pensieri in passato si sta pian pianino concretizzando. Sono testarda, e non esiste che, se voglio qualcosa non riesco a farla o ad averla”.

Ufficio Stampa Iannas Cagliari