Intervista all'allenatore Gianni Montemurro: "Una vittoria sarebbe la migliore medicina"

5 dicembre 2015
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Sicuramente a Gianni Montemurro, neo coach della Virtus Cagliari subentrato da pochi giorni al dimissionario Nello Schirru, l’entusiasmo non manca. Ha cominciato a lavorare con impegno assieme allle ragazze della Virtus per cercare di raggiungere quella salvezza che attualmente con zero punti e otto sconfitte è lontana anni luce. Classe 1959 friulano di Pordenone Gianni Montemurro è un tecnico di vasta esperienza (quasi 25 anni) sulle panchine di numerosi club dalla serie A Dilettanti per passare alla B e alla C. Partendo da Pordenone e passando per Palermo, Faenza, Agrigento, Cecina, Trapani, Perugia e Cagliari. L’ultima panchina proprio lo scorso anno a Sestu con l’Accademia Basket chiudendo al secondo posto la stagione. Rapporto con i “Pirates” chiuso all’inizio dell’estate e una chiamata da parte della “nuova” Esperia di Giovanni Zucca per seguire diverse formazioni giovanili, prima di superare la recinzione e approdare in Virtus per sostituire l’amico Nello Schirru. Da buon friulano è cocciuto e riesce a motivare le sue squadre e i suoi giocatori, facendoli maturare soprattutto durante il lavoro settimanale.

Coach, una bella sfida quella di salvare la Virtus dalla retrocessione?
“Ho gli stimoli giusti, altrimenti non mi sarei avventurato in questa impresa”.

Non è certo una bella situazione: otto gare, otto sconfitte e quattro punti di distacco dalla penultima…
“Non nascondo che la situazione sia decisamente difficile. L’accumularsi delle sconfitte porta chiunque pratichi uno sport, alla sfiducia e allo scoramento: ad avere, comunque una pressione negativa”

Il segreto per risolvere questa situazione?
“Una vittoria sarebbe la migliore medicina. Ovvio che di partita in partita andremo alla ricerca dei due punti, ma cercheremo anche di migliorarci di giorno in giorno, con uno spirito di crescita che ci potrà far vedere un futuro migliore, anche se chiaramente zero vittore e otto sconfitte sono un bilancio davvero pesante”.

Quindi già da martedì grande impegno di tutti?
“Esatto. Il mio lavoro iniziale è stato quello di valutare ciò che può dare questa squadra, sia nell’impegno individuale che nella globalità e capire meglio che cosa si può fare assieme”.

Un gruppo a cui sicuramente non manca la determinazione…
“Questo è certo. In questi giorni le ho viste lavorare tantissimo con il giusto atteggiamento e questo mi ha fatto tanto piacere. Un modo di lavorare evidenziato anche dal mio predecessore Nello Schiurru che ha sempre lodato l’impegno delle ragazze nel lavoro settimanale”.

A proposito di Nello Schirru…
“Va apprezzato quello che ha fatto e anche nel prendere una decisione che per noi allenatori è sempre molto sofferta. Un gesto ammirevole. Chiaramente ora cercherò di portare del “mio”. Nell’immediato avrò la delicatezza di non stravolgere e non mandare in confusione la squadre nel fare cambiamenti radicali dall’oggi al domani. Sarebbe negativo”.

Ma qualcosa andrà comunque modificata nell’assetto tattico del gruppo?
“E’ ovvio che, pian pianino, metteremo a posto delle cose. Chiederò subito alle ragazze di essere più costanti e continue, soprattutto dal punto di vista difensivo”.

Quindi il punto debole è la difesa?
“Credo che l’identità di una squadra parta proprio dalla difesa. Una parte del gioco che compatta il gruppo e che deve darci più possibilità di contropiede e di avere una sicurezza in più per sopperisce alle difficoltà in attacco. Tutto questo sarebbe importante, anche se per vedere dei cambiamenti ci vorrà spero, sfruttando anche le vacanze natalizie, qualche settimana”

La squadra ha bisogno di un rinforzo?
“Voglio dare fiducia all’organico che ho, poi eventualmente, anche con la società si valuteranno dei cambiamenti. Non sono subentrato con l’idea di fare cambiamenti. Questo è il gruppo e con queste ragazze lavorerò per raggiungere gli obbiettivi”.

A Pordenone ha iniziato a lavorare con una squadra femminile, oggi dopo tanti anni di maschile ritrova una squadra in “rosa”. Differenze?
Nessuna. La pallacanestro è quella e non cambia tra maschile e femminile, anche se credo che con le ragazze si possa lavorare bene e in serenità, semprechè seguano e dettami e la filosofia del tecnico”.

In bocca al lupo coach…
“Ci tengo, soprattutto a ringraziare la società Esperia Cagliari e in particolare il suo presidente Giovanni Zucca perché non mi ha mai messo nessun vincolo lasciandomi libero di accettare, in qualsiasi momento, panchine importante. Con i granata ho iniziato un percorso limitato ai gruppi giovanili e non intendo rinnegarlo. Saranno mesi molto impegnativi, soprattutto per me. Ma ci sono abituato, spero solo di riuscire con i vari gruppi a ottenere risultati lusinghieri”.

Ufficio Stampa Virtus Cagliari