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- Padova resta indigesta…
C Silver – Padova resta indigesta…
Altra stagione, altra categoria ma quella padovana si conferma ancora una volta terra avara di soddisfazioni per la nostra Prima squadra.
Sarà stata la “cattiva tradizione” che si tramanda, sarà stata la vicinanza della palestra di Mortise che evocava recenti delusioni, fatto sta che contro Roncaglia abbiamo lasciato giù i due punti.
Due punti difficili da conquistare, sia chiaro. Ma dev’essere altrettanto chiaro che erano due punti non impossibili da conquistare. Il mio punto di vista è parziale, ovviamente, ma obbiettivo. Ve l’assicuro.
La squadra di coach Penso, appaiata a 12 punti in classifica prima della palla a due, è una squadra tosta. Ma questo i ragazzi lo sapevano. Quel che non han saputo fare, è stato esser tosti quanto loro. A partire dalla difesa. In particolare, dalla difesa sugli esterni.
Condizionando di conseguenza l’attacco, che solitamente trova dalle transizioni i cazzotti che annichiliscono l’avversario.
Michelin c’ha provato ad alzare il ritmo, a penetrare la difesa alla ricerca di scarichi e buone soluzioni. C’ha provato fin da subito, riuscendo a collezionare falli subiti e buone giocate, per sé e per i compagni. In avvio di gara, ne sono usciti punti per lui e per Bortolini, poi le triple di Tintinaglia e Simeoni. Dopo 7 minuti, nonostante le amnesie difensive, il tabellone riportava un rassicurante 16-12 per i nostri.
Poi il primo black-out.
Tra sanguinose palle perse e cattive scelte, Roncaglia c’ha sguazzato e coi regali ricevuti s’è costruita un 9-0. Il primo quarto si chiudeva così con uno scarto minimo da recuperare e la sensazione che, registrando le difese sugli esterni patavini, si potesse “tranquillamente” riprendere la retta via. Sensazione confermata anche nei primi minuti della seconda frazione. Ma improvvisamente compromessa dal prolungarsi dell’emorragia nella nostra metà campo.
Moretti, Pavan e Toniolo arrivavano a canestro senza troppe opposizioni. Il gap andava via via dilatandosi fino al -12 dell’intervallo.
Nei dieci minuti di ossigeno, però, i ragazzi di Fuser non sono riusciti a riordinare le idee.
Soprattutto le proprie convinzioni. Così, com’è già accaduto altre volte, la reazione nel terzo periodo è stata timida e un po’ confusionaria. Meno quattordici, meno sedici, meno tredici con dieci minuti da giocare. Di nuovo meno quattordici, meno quindici. La reazione, nel finale, ci riporta in scia ma la squadra di casa ha ormai spiegato le vele, forte sempre delle folate dei propri esterni. Lo scarto finale, però, è buono per essere ribaltato, tra qualche mese, al PalaVigor.
Peccato. Lo so, lo dico ogni volta che perdiamo. Ma lo dico perché la sensazione è che si possa obbiettivamente fare meglio. Con più continuità. Ma sono sempre certo che arriverà.
Per curiosità, oggi ho riguardato quale fosse la nostra situazione tre anni fa, dopo l’ultima retrocessione. Dopo lo “svecchiamento” e la ricostruzione di un nuovo ciclo. Esattamente la stessa: 6 vinte, 5 perse. Nessun paragone. Nessuna giustificazione. Ma la presa di coscienza che, effettivamente, neanche Roma è stata costruita in un giorno.
Forza fioi!
Forza Vigor!
Marco Breda
Basket Roncaglia-Vigor Conegliano 74-66
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