Il San Donà passa all'ultimo secondo

26 dicembre 2016 AUTORE: atticus
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Giovedì 22 dicembre 2016 – PalaOpitergium – Oderzo

C.O.E. BASKET ODERZO vs ASD JESOLOSANDONABASKET 51 – 54
ASD JESOLOSANDONA’ BASKET
Almacolle 11, Andreetta n.e., Costa 8, Costantini -, Di Laurenzio 3, Ferretti n.e., Fregonese 2, Granzotto n.e., Mattiuzzo 4, Ostan 6, Tuis 20

C.O.E. BASKET ODERZO
Bariviera 4, Schiocchetto 8, Nardellotto 15, Ongaro 2, Verso 7, Loro -, Barro 3, Bruschi 12, Corona -, Soldan –

1° q.to 10–21 (10-21) / 2° q.to 23–31 (13-10)
3° q.to 44–38 (21-07) / 4° q.to 51-54 (07-16)

Note: – Usciti x 5 falli: Schiocchetto (Oderzo) – Tiri Liberi: JSDB 11 su 24 = 45,83 % – Oderzo 15 su 23 = 65,22 % – Tiri da 3p: JSDB 5 – Oderzo 2 – Falli: JSDB 21 – Oderzo 21 – Pinna G. di Salgareda e Bonato M. di San Biagio

Il “Triangolo delle Bermude” ha colpito ancora ed a mandato in tilt il sistema di navigazione dell’Air C.O.E. Oderzo mentre stava arrivando a destinazione, proprio quando ormai si vedevano i contorni della pista d’atterraggio all’orizzonte.

Come certamente molti lettori sapranno, il “Triangolo delle Bermude” è una zona geografica dell’Oceano Atlantico, sopra il mar dei Caraibi e l’isola di Cuba, di fronte alla costa della Florida, che ha una forma di triangolo, i cui vertici sono la parte meridionale dell’Arcipelago delle Bermude, il punto più a sud della Florida, e l’Isola di Puerto Rico.

L’area, che ha una superficie più vasta di quella di Francia e Spagna messe assieme, è attraversata dalla Corrente del Golfo, ed in essa nei secoli si sono verificate centinaia e centinaia di misteriose sparizioni di natanti e aeromobili, molti mai più ritrovati. La credenza popolare, alimentata dai racconti di moltissimi scrittori di gialli o di fenomeni paranormali, ha fatto si che abbia assunto il nome di “Triangolo del diavolo” o “Triangolo maledetto”.

Vi chiederete cosa mai centra tutta questa storia con l’esito della sfida tra Opitergini e Sandonatesi ? centra col fatto che l’esito della partita, che Oderzo sembrava stesse ormai conducendo in porto (49 a 42 a meno 3 minuti dal termine), è stato completamente ribaltato da tre missili partiti da un “triangolo” del campo di gioco al di là della linea dei tre punti, che si può disegnare partendo dai vertici destro, centrale e sinistro della zona di difesa dei padroni di casa.

Tre centri da tre punti ciascuno, di Leo prima, di Tommy poi, e di Nicolò alla fine, quando lo spettro dei supplementari sembrava ormai inevitabile, che hanno lasciato questa volta i tifosi dell’Opitergium Stadium con l’amaro in bocca, rovesciando completamente l’esito della partita.

A meno di 60” dalla fine, dopo che la tripla di Leo aveva accorciato le distanze a – 1 (49–48), dopo aver ben difeso i sandonatesi riuscivano ad offrire un tiro di scarico a Tommy dal centro della linea dei tre punti, che non falliva, ribaltando la situazione a + 2 (49-51) a 34” dal termine. Il contrassalto dell’Oderzo non andava a segno quando restavano ancora una quindicina di secondi da giocare. Leonardo conquistava il rimbalzo, su di lui si avventavano due o tre giocatori di casa, ma riusciva a liberarsi del pallone prima che effettuassero un fallo tattico per bloccare il tempo e costringerlo ai tiri liberi. La palla finiva a “Penelope” Tuis, che però si faceva prendere dal panico, disfacendo come il noto personaggio di omerica memoria quanto aveva appena costruito. Tommy infatti effettuava l’unica cosa che non avrebbe dovuto fare, cioè un passaggio lungo trasversale, che i locali molto più rapidi di noi riuscivano ad arpionare catapultandosi subito a canestro. Non restava che fermarli fallosamente, sperando che poi sbagliassero dalla lunetta. La mano di Bruschi, però, era di ghiaccio e non falliva le due conclusioni, riportando il punteggio in parità (51-51). Prontamente coach Epis chiamava time out per disegnare sulla tavoletta il gioco da eseguire, e soprattutto per permetterci di effettuare la rimessa in zona d’attacco. Mancavano ancora 6”. La palla arrivava puntualmente a Nicolò, liberato egregiamente da una serie di blocchi proprio sul vertice sinistro della linea dei tre punti, dalle cui mani partiva il terzo “missile” che entrava a canestro quasi a fil di sirena. Restava ancora una manciata di centesimi per gli opitergini, nemmeno sufficienti per tentare il tiro della disperazione. Così il San Donà si aggiudicava un derby, molto combattuto per la posta in palio, molto sentito per la tradizionale rivalità delle due squadre, forse meritatamente per la forza di reazione che ha saputo dimostrare dopo aver dilapidato un vantaggio importante, ma sarebbe stato altrettanto se lo avessero vinto gli avversari. Praticamente si è trattato di un arrivo al fotofinish, con i nostri mezza spalla avanti.

La partita era iniziata benissimo per il San Donà, nonostante avesse sbagliato nettamente le prime 9 conclusioni a canestro. Però i padroni di casa, condizionati dalle menomate condizioni del loro uomo di punta Ongaro, facevano altrettanto; di far canestro sembrava non importasse a nessuno. Poi i Sandonatesi pian piano decollavano, con Tommaso quasi unico capace di portar a casa punti nel primo quarto, che finivano avanti 21 a 10. Iniziavano bene anche il secondo tempo, poi improvvisamente si bloccavano, e per ben 10 minuti consecutivi non riuscivano a far un canestro su azione che fosse uno, dilapidando pure una quantità inconsueta, ad eccezione di Costa, di tiri liberi, dove arriveranno a sbagliarne ben otto di fila. Per quanto i locali continuassero a litigare anche loro con i canestri, quest’ultimi erano nettamente più reattivi su ogni pallone vagante, e trascinati da Nardellotto pian piano recuperavano tutto lo svantaggio. Già alla fine del terzo quarto avevano decisamente ribaltato la partita (+ 6), ed erano andati avanti con un discreto vantaggio a pochi minuti dal termine. Per i sandonatesi si stava riproponendo l’incubo di Favaro, fortuna o capacità ha voluto che siano riusciti a difendere tenacemente per non far volar via gli avversari, ritrovando poi il feeling col canestro nei minuti finali. Infatti, ben 15 punti sono stati segnati negli ultimi 5’ minuti, mentre nei 25’ precedenti ne avevano realizzati solo altrettanti.

Il San Donà chiude la 1a Fase meritatamente al 2° posto del girone, e non possiamo che essere soddisfatti del risultato per l’impegno che tutti i giocatori ed i tecnici hanno profuso, nonostante le difficoltà logistiche che la squadra ha dovuto superare settimanalmente per i problemi logistici con cui deve convivere, praticamente siamo l’unica società che deve giocare sempre in trasferta.

Qualche giorno di riposo e poi pronti a ricominciare il 5 di gennaio col Trento.